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Immagine del redattoreDott.ssa Marta Falaguasta

Sui banchi di scuola a 5 anni? Meglio aspettare.

“Mia figlia è molto curiosa, sa riconoscere già le lettere e contare fino a 20!”, ”mio figlio è molto sveglio e sa già scrivereil suo nome!”...

L’iscrizione anticipata alla prima elementare è spesso la conseguenza di queste affermazioni sui propri figli.

Con l’introduzione del decreto legislativo 59/2004, che permette l’ingresso alla scuola primaria ai bambini nati entro il 30 aprile, si ha la tendenza ad anticipare i tempi scolastici dei nostri figli pensando, spesse volte, che sia la scelta più corretta.

Personalmente sono assolutamente in disaccordo con tale decreto in quanto non penso sia corretto togliere ad un bambino di cinque anni la possibilità di maturare e farsi proprie le competenze acquisite durante il ciclo della scuola dell’infanzia, che soprattutto oggi giorno è terreno ricco di stimoli ed importanti pre requisiti.

Ed è piena soprattutto di attività ludica!

Non bisogna infatti dimenticare l’importanza che riveste il gioco nella vita di un bambino: l’attività ludica ha un ruolo altamente significativo per la crescita del bambino poiché svolge una funzione strutturante dell’intera personalità, stimola cognitivamente il bambino e permette l’accesso al suo mondo interiore.

Tutti i bambini sono curiosi, ognuno con le proprie modalità e i propri tempi, e tutti i bambini hanno voglia di giocare anche perché attraverso il gioco hanno modo di conoscere gli altri ed imparare a relazionarsi non solo con il gruppo dei pari ma anche

con le proprie insegnanti.

Perché quindi derubarli di questo tempo così prezioso per il loro sviluppo?

Non basta che un bambino sappia fare qualche conto o riconoscere le lettere per poter cominciare la scuola elementare. È doveroso da parte dei genitori tener conto del suo grado di attenzione e della sua voglia, assolutamente sana, di giocare ed esplorare.

La scuola va vissuta non solo come puro apprendimento ma soprattutto come un lavoro, imparando a darsi dei tempi e a mantenere l’attenzione su qualcosa che non è più un gioco.

Inoltre la vita scolastica dei bambini anticipatari risulta ancora più difficile considerando che vengono derubati anche del loro gruppo di amici per ritrovarsi in un altro completamente diverso come persone e come ritmi. Soli ad affrontare nuoveregole e a star fermi e seduti per ore ad un banco, con adulti e bambini più grandi che non conoscono.

E ancora.

A volte capita che i bambini anticipatari siano visibilmente diversi dai compagni proprio perché hanno un’età diversa: sono bassi di statura e questo per loro può essere motivo di vergogna perché per esempio non arrivano al banco della classe o al refettorio della scuola; oppure accade che vengano ripresi dall’insegnante e crollano immediatamente a piangere perché non sono ancora pronti dal punto di vista psicologico. C’è una realtà emozionale di cui tenere conto.

Tutto poi si supera chiaramente... ma perché sottoporre i bambini a queste frustrazioni inutili?

Per i bambini, ogni singolo giorno e mese di crescita, contano veramente tanto a livello di sviluppo fisico e psicologico, ogni fase ha delle tappe che, secondo me, devono essere rispettate nei loro tempi.

Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola elementareè già di per sé delicato e faticoso per tutti i bambini, anche quelli con l’età in regola per l’iscrizione, poiché si va incontro aduna serie di cambiamenti radicali sia a livello di tipologia di giornata sia a livello di apprendimenti.

Non dimentichiamo che anche noi adulti, nelle nostre diverse situazioni lavorative, spesso fatichiamo a tenere altal’attenzione e la concentrazione per tante ore.

Rispettiamo l’età dei nostri figli senza aver fretta di farli crescere!

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