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Mio figlio ha il suo primo zainetto: comincia l'asilo!

Immagine del redattore: Dott.ssa Marta FalaguastaDott.ssa Marta Falaguasta

Aggiornamento: 9 mar 2023

L’inizio della scuola è un momento emozionante per tutti: bambini, ragazzi e genitori. L’inserimento alla scuola dell’infanzia rappresenta però un inizio del tutto particolare perché segna l’ingresso nel mondo della scuola dove si trascorreranno molti anni. Risulta quindi davvero fondamentale far vivere serenamente ai bambini questo passaggio in modo che l’ingresso fra le mura scolastiche sia positivo fin da subito e perduri nel tempo. Più si è sereni, più è facile approcciarsi al nuovo. Questo è valido per tutti, grandi e piccini. E la serenità dei bambini dipende dai genitori. Ogni bambino reagisce diversamente al proprio inserimento nel mondo della scuola. C’è chi piange, chi si fa la pipì a letto, chi si rifiuta di mangiare ma anche chi, almeno apparentemente, sembra tranquillo. E ci sono anche bambini che magari non piangono, non hanno regressioni particolari ma dicono apertamente che non vogliono andare a scuola oppure non lo verbalizzano e rimangono in silenzio di fronte a tale cambiamento di vita. Nessuna di queste diverse reazioni presenta anomalie. Le diverse risposte emotive derivano indubbiamente dallo stile caratteriale di ogni bambino che in linea generale va da una modalità di approccio più timida ad una via via più socievole e indubbiamente hanno un valore anche le passate esperienze di separazione dalla famiglia e le modalità con cui sono state affrontate e superate in base al tipo di attaccamento ricevuto. Ma al di là della storia personale di ogni bambino, cosa è utile fare quindi di fronte a tante e così diverse reazioni? È importante contenere ogni tipo di risposta anche attraverso il silenzio utilizzando un comportamento non verbale fatto di gesti di amore. I bambini, specie se piccoli, sono molto sensibili al contatto. E questo tipo di sensibilità permane nell’uomo per tutta la vita: il conforto e la rassicurazione trasmessi tramite un abbraccio, un bacio o una semplice pacca sulla spalla da parte di un amico, di un marito o di una moglie di fronte a qualsiasi problematica o cambiamento di vita rincuora e fa stare bene più di mille parole. Un bambino che piange desidera essere consolato, un bambino che fa la pipì a letto sta “comunicando” che qualcosa non va e vuole essere tranquillizzato con gesti affettuosi prima di addormentarsi, un bambino che diventa aggressivo mordendo, per esempio, i suoi coetanei nei primi approcci di relazioni desidera che qualcuno lo aiuti a conoscere e contenere la propria rabbia. Gli insegnanti hanno indubbiamente un ruolo fondamentale nell’accoglienza dei bambini ed è importante per i genitori fidarsi della loro esperienza. Ma nella fase di inserimento, soprattutto a casa, è necessario offrire ai propri bambini tutto il sostegno emotivo di cui hanno bisogno. La casa rappresenta la prima “società” conosciuta. Se dentro casa un bambino trova conforto, rispetto e amore, specie nelle fasi di cambiamento di vita, svilupperà un atteggiamento positivo e fiducioso verso la conoscenza di una società più allargata quale è la scuola. E... sarà felice di mostrare il suo zainetto ai compagni di classe!




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Dott.ssa Marta Falaguasta - Iscrizione all’ordine degli Psicologi del Lazio n° 10691

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