Provate a mettere in mano una bussola ed una cartina topografica ai bambini e vedrete cosa saranno capaci di fare: l’orienteering è un’ attività sportiva, ma non solo, che aiuta i bambini a saper scegliere un percorso per raggiungere una determinata meta che sia all’interno della propria casa o scuola o all’aperto come per esempio in un parco o in un bosco.
I bambini, attraverso l’orienteering, non si mantengono attivi solo fisicamente ma anche mentalmente poichè sono costantemente chiamati ad interpretare la cartina e la sua simbologia e comprendono che i simboli sono strumenti attraverso cui poter rappresentare la realtà; viene inoltre stimolata in loro la capacità di astrazione attraverso il costante confronto carta-realtà e imparano a fare delle scelte di percorso e a controllare i propri spostamenti.
E questo dinamismo fa muovere parallelamente gambe e cervello stimolando una serie di competenze e abilità fondamentali per un sano sviluppo psico-fisico senza trascurare il potenziale emotivo e l’interazione che si instaura tra i partecipanti oltre che con l’adulto di riferimento che sia il genitore o l’insegnante.
L’orienteering è praticabile anche con bambini piccoli: già a 3-4 anni, un bambino, se opportunatamente sostenuto e monitorato, può raggiungere autonomamente la sua piccola meta, utilizzando percorsi brevi e basici come in una caccia al tesoro.
Proprio come per altri tipi di attività prima si comincia e meglio è in quanto è vantaggioso sfruttare la plasticità del cervello della prima fanciullezza per poi rendere i futuri apprendimenti più duttili e più facilmente assimilabili.
Attraverso questa attività psicofisica i bambini sviluppano anche la percezione e il controllo della propria posizione nello spazio sollecitando in tal modo lo sviluppo del proprio schema corporeo.
Consiglio quindi vivamente a genitori ed insegnanti di praticare questa attività con i bambini poichè è utile e oltretutto è fonte di grande soddisfazione per tutti: grandi e piccini.
E se si sbaglia percorso? Non è un problema. Anche per questa attività vige la regola che dagli errori si impara: può accadere infatti di sbagliare strada e non sapere più dove ci si trovi; in questi casi è necessario guidare i bambini alla ri flessione sull’errore compiuto, far capire dove si è sbagliato, farli ritornare sui loro passi o ricollocarli nuovamente sulla cartina in base alla nuova posizione.
In tal modo viene altresì stimolata in loro la capacità di problem solving nel momento in cui è necessario trovare delle strategie risolutive di fronte ad un percorso errato. L’errore diventa in tal modo un importante strumento di crescita e di presa di consapevolezza dei propri limiti e capacità.
A seconda dell’età, sapersi muovere in maniera più o meno autonoma, diviene anche un ingrediente essenziale per lo sviluppo dell’autostima quindi della fiducia in sè stessi in quanto riuscire a trovare la propria meta rappresenta per il bambino un feedback assolutamente positivo circa la sua capacità di saper fare qualcosa da solo.
L’ orienteering è davvero un’attività completa che fa muovere gambe e cervello e che soprattutto fa divertire molto i bambini!
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