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  • Immagine del redattoreDott.ssa Marta Falaguasta

Pillola 1: Interpretazione dei Sogni

Aggiornamento: 6 mar 2023

« I sogni son desideri di felicità. Nel sonno non hai pensieri. Ti esprimi con sincerità. »

Così recita una vecchia filastrocca.

Il sogno è un’attività del pensiero umano che ha interessato l’uomo fin dai primordi della civiltà.

Da un punto di vista fisiologico non si conosce ancora l’area del cervello in cui hanno origine i sogni, né sappiamo se abbiano origine in una singola area o se più parti del cervello vi concorrano, né conosciamo lo scopo dei sogni per il corpo e la mente. Comunque, in sintesi, poiché il cervello continua a lavorare anche quando dorme, elabora i contenuti delle esperienze fatte durante il giorno in un linguaggio simbolico, diverso da quello usato nello stato di veglia e di consapevolezza. È indubbio tuttavia che il sogno sia una realtà; tutti sogniamo, anche quelli che ritengono di non farlo perchè il nostro cervello e quindi i nostri pensieri continuano comunque il loro lavoro anche durante l’attività onirica.Può capitare al limite di non ricordare ciò che si sogna.

Sul sogno esistono molte teorie e ancora poche certezze. Il sogno è un mondo affascinante e complesso, così come il cervello. Il sogno tecnicamente è un fenomeno legato al sonno, ed è il risultato dell’attività cerebrale. Il cervello è composto da diverse aree specializzate e durante il sonno alcune aree sono più attive di altre ed utilizzano suoni, immagini, emozioni e sensazioni come durante la veglia, ma in modo diverso. Siccome il sogno è il risultato dell’attività del cervello, è strettamente legato al corpo che lo contiene, e quindi alla persona, con tutta la ricchezza e complessità interiore che la caratterizzano.

Le teorie sui sogni sono diverse e molteplici: alcuni descrivono il sogno come semplice prodotto del funzionamento cerebrale mentre altre sostengono che quando sogniamo non facciamo altro che classificare, selezionare e immagazzinare le esperienze e le informazioni raccolte durante lo stato di veglia.

Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, che per primo ha iniziato a studiare le visioni oniriche in maniera scientifica e sistematica,pensava che i sogni fossero la realizzazione allucinatoriadurante il sonno di un desideriorimasto inappagato durante la vita diurna, mentre Jung lo ipotizzava in un “Inconscio Collettivo”, una sorta di grande mente comune a tutti gli esseri umani e quindi ricco di simboli comuni a tutti.

Al di là delle varie ed interessanti teorie che si sono sviluppate nel tempo sull’attività onirica è indubbio che i sogni siano in qualche modo legati ai nostri stati d’animo e che possano quindi considerarsi dei veri e propri indicatori del nostro benessere psicofisico.

Mentre sogniamo diamo voce alle nostre emozioni che mai come in questo particolare stato trovano spazio per esprimersi e dialogare in qualche modo con la nostra persona.

In linea di massima i sogni riguardano infatti le tre aree emotive che corrispondono ai nostri stati d’animo di base:paura,rabbia e gioia che generalmente compaiono in quest’ordine durante i nostri sogni.

Ognuno di noi ricorda infatti un sogno in cui ha avuto paura a causa per esempio di qualcuno che ci insegue e che non riusciamo a seminare o mostri che ci sbarrano il passaggio o “semplicemente”paura di perdere l’aereo che doveva portarci a destinazione.

Tutti questi sogni hanno come comune denominatore l’ansia, l’angoscia e la paura, oltre al fatto di aver caratterizzato almeno una fase della nostra vita.

E chi di noi può dire di non aver fatto un sogno in cui la rabbia è la protagonista?

Rabbia intesa come risorsa dopo aver sperimentato lo stato di allerta, di paura: ora riesco a “sconfiggere” il mostro che mi ostacola la via e salgo finalmente sul mio aereo senza ansia e preoccupazione.

Quando iniziamo a fare sogni del genere avviene un cambiamento anche nella nostra vita reale che si traduce in un atteggiamento più assertivo, determinato, sicuro, che ci aiuta a vivere meglio la nostra vita e ad affrontare i problemi quotidiani.

La paura e la rabbia a cosa lasciano ora il posto? Alla gioia! Per arrivarci è necessario però affrontare un percorso psicoterapeutico basato sulla capacità di acquisire consapevolezza dei nostri disagi interiori e poterli affrontare ed elaborare.

La “strada” da percorrere è spesso tortuosa e faticosa ma capace di restituire integrità e completezza alla nostra persona.

Solo dopo aver guardato in faccia il “nostro” mostro e averlo combattuto i nostri sogni al risveglio saranno pervasi da un senso di benessere e leggerezza che abbiamo finalmente il diritto di rivendicare e il piacere di provare.


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