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Immagine del redattoreDott.ssa Marta Falaguasta

Pillola 7: Tricotillomania?

La mania di toccarsi i capelli in continuazione fino talvolta a strapparseli è un comportamento sempre più frequente sia nei bambini che negli adulti.

E’ un vero e proprio tic che spesso inizia in situazioni specifiche come di fronte alla televisione o al computer ma che poi può accompagnare la persona in tutta la giornata.

Si fa volontariamente ma senza neanche accorgersene e con il tempo può divenire un serio problema perchè può causare la caduta e la perdita dei capelli.

L’allarme è infatti per lo più visibile da arrossamenti e vere e proprie calvizie; è un vizio compulsivo che peggiora se trascurato.

Di fronte a tale disturbo come è possibile intervenire?

L’unico modo per intervenire efficacemete e in maniera risolutiva è attraverso l’aiuto dello psicologo dal momento che numerosi studi in merito hanno riscontrato che è un disturbo di natura psichica dovuto, nella maggior parte dei casi, a sentimenti di inadeguatezza e incapacità a relazionarsi.

E’ importante sottolinaeare che per poter parlare di tricotillomania e quindi poter pensare ad un intervento specialistico è necessario che il disturbo persista da almeno sei mesi e che vi siano dei segni manifesti quali alopecia o arrossamenti cutanei.

La tricotillomania, se protratta nel tempo, provoca la comparsa di chiazze glabre a livello del cuoio capelluto o delle aree di cute coinvolte. L’estrema necessità di strapparsi i capelli si manifesta come risposta ad uno stato di tensione emotiva, che non trova sfogo in un modo alternativo. Coloro che soffrono di tricotillomania, sono colti da un crescente senso di tensione e di eccitamento, seguito da un senso di sollievo al compimento dell’atto patologico; superata la fase di soddisfazione, si prova un forte senso di disagio e di colpa. I pazienti, infatti, non sono in grado di fermare questo comportamento, nonostante le ripetute sollecitazioni di trazione provochino l’evidente e spiacevole caduta di capelli. Per alcune persone, la tricotillomania può essere lieve e generalmente gestibile. Per altri, l’impulso di staccare i capelli è impossibile da controllare e può essere accompagnato da notevole disagio personale e sociale.

In entrambe i casi comunque ricorrere ad un aiuto specialistico può essere il punto di partenza per la soluzione del problema.

Attraverso gli strumenti forniti dallo specialista infatti si riesce a conoscere e dar voce alle proprie emozioni che non rimangono quindi più “compresse” nell’atto di tirarsi i capelli.

Liberare le proprie emozioni facendole fluire in altro modo permette all’individuo colpito da tale disturbo di conoscere il proprio sè scoprendo risorse e capacità di cui non si aveva consapevolezza.

Nei casi più gravi alla terapia psicologica può essere associata una farmacologica al fine di diminuire i sintomi ossessivo-compulsivi che determinano la tricotillomania. L’obiettivo deve però necessariamente essere quello di diminuire man mano la dose del farmaco il quale spesso può avere effetti collaterali.

Come per altri disturbi, quali per esempio l’onicofagia, la diagnosi precoce risulta la migliore forma di prevenzione . Infatti ricorrere alla terapia appena compaiono i primi sintomi può indubbiamente contribuire a ridurre eventuali disagi per la vita della persona limitando il comportamento compulsivo alla base del problema.

Al fine di ottenere davvero buoni risultati è inoltre indispensabile che vi sia un buon rapporto con il proprio terapeuta in quanto, come per qualsiasi tipo di disagio, una relazione efficace e basata sulla fiducia porta certamente ad una migliore soluzione del problema.

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