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Immagine del redattoreDott.ssa Marta Falaguasta

“Che fatica fare i compiti!”: come aiutare i bambini nella gestione dei compiti.

Per molti bambini e ragazzi e i loro genitori i compiti rappresentano un vero e proprio scoglio: i primi non capiscono perché sia necessario adempiere a questo impegno e i secondi di conseguenza trovano spesso difficoltà a far accettare loroquesta realtà.

I compiti a casa sono utili ai bambini e alla loro crescita poiché sviluppano l’autonomia e la capacità di organizzarsi; attraverso il lavoro a casa un bambino impara a conoscersi meglio, a reagire alla frustrazione persistendo con costanza e determinazione al perseguimento dell’obiettivo.

Chi può aiutarli in questo complesso lavoro?

I genitori hanno un ruolo importantissimo riguardo all’influenza che hanno sui propri figli e su come questi crescendo riusciranno ad assimilare saperi e a stare al mondo.

I bambini sono curiosi per natura. I genitori hanno il compito di dar voce e alimentare la loro curiosità.

In tal modo si aprono e si creano dei canali di comunicazione utili agli apprendimenti.

E i compiti, che per molte famiglie sono sinonimo di fatica, possono diventare strumenti utili a sviluppare la curiosità e a consolidare in tal modo gli apprendimenti.

La modalità con cui far approcciare i bambini a tale incombenza risulta fondamentale. Nel momento in cui si decide di “mettersi al lavoro” è necessario essere ben predisposti e sufficientemente sereni in quanto la calma dei genitori è direttamente proporzionale a quella dei figli. Inutile quindi fare questo tipo di richiesta in momenti in cui non si ha tempo sufficiente da dedicare o non si è particolarmente propensi.

Più utile invece richiedere ai bambini di svolgerli in momenti in cui si sa di poter dedicare maggior tempo e partecipazione.

Prima di iniziare il lavoro è piuttosto utile ed efficace domandare quale compito si ha voglia di svolgere per primo e quale ne sia la motivazione; in tal modo il bambino si sente considerato ed ascoltato e questo fa bene alla sua salute psicologica inquanto percepisce di essere un oggetto di grande interesse per l’adulto.

Dedicando tempo alla conversazione ogni giorno diventa più semplice per un genitore entrare nel mondo emotivo del proprio figlio e farsi un’idea di quali siano le sue idee, i suoi interessi, le sue difficoltà e i suoi bisogni.

Spiegare l’utilità nella vita pratica di imparare a leggere, scrivere, fare calcoli, individuare in una cartina geografica dove si trova una città o un paese o il perché sia necessario conoscere il passato dell’umanità aiuta a stimolare la curiosità, ad aumentare l’interesse e consolidare le conoscenze. I bambini sono estremamente sensibili alle cure e alle attenzioni dei propri genitori.

La cosa più importante da tenere sempre a mente è che il genitore è il primo maestro di vita per il proprio figlio.

I bambini nascono con il desiderio di imparare e sono entusiasti quando realmente diventano capaci negli apprendimenti: dall’imparare a camminare al saper leggere o scrivere.

Dedizione, ascolto e stimolo alla curiosità sono gli ingredienti giusti per affrontare con il giusto entusiasmo ed interesse i compiti a casa

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